Di Filippo
Nardozza.
A Milano servizi di sostegno ai più deboli regolamentati o ridotti, ma comunque attivi in questi giorni di allerta Coronavirus (soprattutto per quanto riguarda le unità notturne di strada, che si sono dotate anche di termometri per misurare la temperatura corporea). E arriva, dal Comitato per la Civilweek, la campagna social “Una telefonata vale come un abbraccio”, per ridurre il rischio isolamento causato dalla paura di uscire.
“Anche in questa
fase così delicata non dobbiamo dimenticare le tante persone fragili che
abitano la città: anziani, persone
con disabilità, uomini e donne
senza dimora, famiglie in difficoltà.
Persone che già vivono situazioni
di sofferenza e solitudine e che rischiano in questo momento di sentirsi ancor
più abbandonate e isolate.
Per questo motivo,
le nostre organizzazioni sono rimaste aperte e si stanno inventando di tutto,
per continuare a offrire servizi adeguati a chi bussa alla nostra porta, pur
nel rispetto di regole e normative. È per noi uno sforzo importante che, non lo
nascondiamo, mette alla prova le nostre realtà”.
A parlare, in un
comunicato congiunto, quattro realtà storiche dell’accoglienza e della
solidarietà milanese (Fondazione Casa della carità,
Opera San Francesco per i Poveri, Centro S. Antonio di via Farini, Le Suore
della mensa di via Ponzio) che – come molte altre – non si stanno fermando in
questi giorni di allerta Coronavirus e di forzato isolamento, potenzialmente
ancora più dolorosi per chi già non ha nulla o nessuno.
Per quanto riguarda
Opera San Francesco per i poveri, i locali della storica e frequentatissima mensa
di corso Concordia (con una media, nel 2019, di 1923 pasti serviti al
giorno) e quelli della “consorella” di piazzale Velasquez sono chiusi, ma i
servizi sono attivi: davanti gli ingressi si distribuiscono pranzo e cena al
sacco. Il Poliambulatorio di via Antonello da Messina resta aperto con
protocolli di sicurezza, così come il servizio docce e guardaroba,
disciplinando gli accessi in modo da evitare la coda di persone in attesa. Per
i volontari e gli operatori che continuano il loro servizio sono disponibili
guanti, mascherine e liquidi igienizzanti.
“Forse, oggi più
che mai ci stiamo tutti rendendo conto di che cosa significhi vivere in una
condizione di vulnerabilità – prosegue il
comunicato -. Anche noi operatori sociali, che abbiamo a che fare tutti i
giorni con “‘ fragili’, abbiamo un’occasione in più
per capirli, non più semplicemente sedendosi accanto a loro, ma guardando cosa
succede dentro ciascuno di noi, osservando la nostra paura, interrogando il
nostro spaesamento”.
Casa della carità fa sapere che
prosegue le attività di accoglienza residenziale prestando però
particolare attenzione al coinvolgimento degli ospiti alla gestione della
criticità,
condividendo con loro le indicazioni di Ministero della Salute e Istituto
Superiore di Sanità sui comportamenti da seguire. Si è
inoltre proceduto a una sanificazione straordinaria degli ambienti.
Da lunedì scorso
sono stati sospesi, per una settimana, i servizi di prima accoglienza aperti
all’esterno
(il centro di ascolto, il servizio docce e guardaroba e lo sportello legale),
così come le attività culturali in programma, ma ci si sta
riorganizzando (in previsione di una prosecuzione dell’ordinanza di chiusura) a
come riavviare alcune attività diurne con modalità diverse; ad esempio
il centro d’ascolto, solitamente ad accesso libero, potrà essere attivo su
appuntamento.
Situazione simile
per Ronda Carità e Solidarietà: il servizio di ascolto e orientamento
diurno è chiuso al pubblico per evitare
assembramenti di ospiti, ma si prosegue con i colloqui one to one. Così
come con l’essenziale servizio di aiuto delle unità di strada, che si
concentra però sui singoli individui senza dimora, evitando il punto di
distribuzione di generi di conforto. Rimandato a data da destinarsi il
cineforum che avrebbe proposto, nell’ambito della Civil Week, un momento di
sensibilizzazione sul tema dell’intolleranza.
La solidarietà è
contagiosa e fa bene a tutti. Con questo appello, Fondazione Progetto
Arca fa sapere ai suoi donatori, attraverso il presidente Sinigallia, che
sta “prendendo tutte le precauzioni necessarie sia per gli ospiti sia per
gli operatori e i volontari per continuare a garantire il nostro aiuto alle
persone più in difficoltà. Abbiamo rifornito
i nostri Centri di accoglienza di dispenser con sapone disinfettante e munito
di mascherine i nostri operatori.
Continua anche
l’intervento delle nostre Unità di strada grazie
all’affiancamento di professionisti sanitari dotati di termometri per la
misurazione della temperatura corporea”.
Per chiudere,
l’appello “Una telefonata vale come un abbraccio”. Dal
Comitato promotore della Civil Week (macro evento milanese
dedicato alle persone, alla solidarietà, alle economie
civili che avrebbe dovuto svolgersi dal 5 all’8 marzo, rimandato a data da
destinarsi) arriva una campagna social per non dimenticarsi, anche con l’emergenza Coronavirus, della solidarietà.
Sappiamo bene che i più isolati saranno proprio i più bisognosi: e una
telefonata, appunto, può valere come un abbraccio.