Di Filippo Nardozza.
Il piano del Comune di Milano gestito con
il terzo settore è in vigore da metà novembre con alcune importanti novità.
Attivo 24 ore su 24 lo 02.8844.7646,
numero unico per le segnalazioni di persone in difficoltà, e disponibili posti
letto riservati ai clochard convinti sul momento ad accettare un ricovero
immediato. Nuova struttura in via Giorgi in gestione a Progetto Arca per
i mesi invernali con l’obiettivo di una crescente integrazione sociale: “Un
progetto ‘anello’ che dal dormitorio porta alla casa”.
2700 posti letto per i
senza dimora, per un “impegno raddoppiato in questi anni – sottolinea
l’Assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco
Majorino – grazie alla città che non si tira
indietro”.
Il piano freddo per il 2018-19 è entrato in vigore da
alcune settimane e lo sarà fino ad aprile, con un servizio congiunto tra il
Comitato milanese di Croce Rossa e Fondazione Progetto Arca in convenzione con
il Comune: una centrale operativa
risponde alle segnalazioni dei cittadini (il numero unico a tale scopo è lo
02.8844.7646 ) e gestisce le emergenze 24 ore su 24, coordinando il
servizio delle 19 unità mobili di strada delle varie associazioni
milanesi che, attive giorno e notte, si muovono sul territorio per monitorare,
offrire ascolto e assistenza e orientare ai ricoveri cittadini.
Previsto da quest’anno, per la prima volta, un rifugio notturno presso il Centro di accoglienza di via
Aldini: si tratta di 15 posti riservati ai clochard individuati dalle unità
mobili e convinti ad accettare subito il ricovero: Queste persone potranno
trascorrere qui la notte prima di essere trasferiti in una struttura ordinaria
di prima accoglienza, previa registrazione al CASC il giorno successivo.
Quest’ultimo – il Centro aiuto di via Ferrante Aporti 3
– rimarrà aperto dalle 9 alle 21 dal lunedì al venerdì e dalle 12 alle 21 il sabato, la domenica e nei festivi.
Negli stessi orari, chiamando il numero 0288447645 si potranno richiedere
informazioni sui servizi, le strutture residenziali, le unità mobili,
i centri diurni, le mense e le docce pubbliche. Anche l’assistenza in strada è
prevista H24, con l’obiettivo di dare soccorso immediato alle persone senza
dimora in difficoltà e offrire loro un’opportunità di prima accoglienza per abbandonare la strada.
Sempre in emergenza, inoltre, il Comune di Milano ha
attivato posti letto al mezzanino della stazione del metrò di Centrale, gestito
internamente dalla cooperativa Angel Service.
Una nuova, “innovativa” struttura per il piano freddo (e
forse anche oltre)
“Non un dormitorio ma una vera e propria casa per chi vive
in strada”, con la partecipazione degli ospiti nell’organizzazione
del servizio e nella programmazione della quotidianità. E’
questa l’idea innovativa che sta alla base dell’apertura
del nuovo centro di accoglienza di via Giorgi 31, una micro comunità con 25 posti per uomini soli senza dimora, aperta H24, di proprietà del Comune di Milano e gestita da Progetto
Arca, fondazione vincitrice dell’avviso pubblico.
Affacciato sul parco di Trenno, lo stabile si sviluppa a
piano terra ed è organizzato in una zona giorno per le attività di comunità,
comprendente sala TV e sala da pranzo con adiacente cucina, dove i pasti saranno
portati direttamente dalla cucina centrale di Progetto Arca di via Agordat. La
zona notte è organizzata in 5 camere, allestite con comodini e armadi per gli
effetti personali degli ospiti. I bagni comprendono 7 servizi igienici e 4
docce. C’è infine spazio per la lavanderia, il magazzino e i locali degli
operatori e dei volontari di Progetto Arca.
L’allestimento degli spazi e delle attività di confronto e
formazione nasce dalla positiva esperienza pilota del centro di via San Marco –
aperto nel marzo 2017 per offrire un ricovero a una ventina di senzatetto
frequentanti la zona di Linate – dove è stato infatti adottato un approccio
innovativo che passa alla responsabilizzazione degli ospiti, coinvolti nella
gestione di ogni giornata, con la programmazione dei turni delle pulizie degli
spazi comuni, dei lavori di piccola manutenzione, del bucato, del riordino
delle camere da letto. “L’obiettivo per ogni singolo ospite è riscoprire il
valore della relazione e recuperare un ruolo attivo a livello sociale, ritrovando
così le competenze e l’autonomia necessarie per reinserirsi nella società
puntando a trovare un lavoro e una casa. Nel grande piano dell’accoglienza, è
questo un progetto ‘anello’ che dal dormitorio porta alla casa” – spiega Alberto
Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.
Il progetto si inserisce nella coprogettazione delle
fragilità che Progetto Arca sta pianificando e attuando, in coordinamento con
il Comune di Milano, passando da un primo aiuto di tipo emergenziale (pasti e
posti letto) a un livello qualitativo maggiore dell’accoglienza, che punta
all’integrazione sociale.